L’acqua ha davvero memoria o è solo una bufala?

Jacques Benveniste è stato un immunologo francese che ha sostenuto la teoria dell’ “effetto memoria dell’acqua” negli anni ’80 e ’90.
Secondo Benveniste, l’acqua può memorizzare le proprietà di determinate sostanze anche dopo che queste sono state diluite in modo così estremo da non essere più presenti materialmente, un concetto che peraltro è alla base dell’omeopatia.

Ha affermato che:

” l’acqua può mantenere una ‘firma energetica’ delle molecole diluite
e che questa firma può influenzare le reazioni biologiche.”

Le affermazioni di Benveniste sono state ampiamente criticate e non hanno trovato supporto nella comunità scientifica. I suoi studi non sono stati riproducibili e sono stati considerati non validi.
Sono state sollevate preoccupazioni riguardo alla metodologia e alle procedure utilizzate nei suoi esperimenti, e le sue conclusioni non sono state accettate dalla comunità scientifica.

La ricerca scientifica ha dimostrato che le sostanze attive devono essere presenti materialmente e in concentrazioni significative per produrre un effetto biologico misurabile.
La diluizione estrema proposta da Benveniste nelle sue sperimentazioni superava la soglia in cui qualsiasi molecola del composto originale sarebbe rimasta nell’acqua.

In conclusione, la teoria dell’ “effetto memoria dell’acqua” così come proposta da Jacques Benveniste non è riconosciuta né accettata dalla comunità scientifica.
L’acqua diluita oltre la soglia di Avogadro, che corrisponde a una diluizione estrema, non può conservare le proprietà delle sostanze diluite iniziali in modo che possano avere un effetto curativo.

Le teorie di Masaru Emoto sulla memoria dell’acqua

Masaru Emoto è stato un ricercatore giapponese che ha sostenuto la teoria che l’acqua possiede una memoria e che le sue molecole possono essere influenzate da pensieri, emozioni e vibrazioni esterne. Emoto ha eseguito esperimenti in cui ha esposto l’acqua a diversi stimoli, come parole, musica o immagini, e successivamente ha congelato l’acqua per osservare i cristalli di ghiaccio che si formavano.

I cristalli di acqua cambiano in base a stimoli esterni (secondo Emoto)

Secondo Emoto, l’acqua esposta a pensieri o parole positive avrebbe formato cristalli di ghiaccio belli e simmetrici, mentre l’acqua esposta a pensieri o parole negative avrebbe formato cristalli di ghiaccio disordinati o poco attraenti.

Tuttavia, è importante notare che anche gli studi di Emoto non sono stati considerati scientificamente validi e sono stati ampiamente criticati dalla comunità scientifica.
Le critiche principali riguardano la mancanza di controllo sperimentale, la mancanza di riproducibilità dei risultati e la mancanza di rigore scientifico nella metodologia utilizzata.

La formazione dei cristalli di ghiaccio dipende da una serie complessa di fattori, come la purezza dell’acqua, la velocità di congelamento e la temperatura.
Il vero problema delle teorie di Emoto è dato dal fatto che non ha fornito una spiegazione plausibile dei meccanismi attraverso i quali pensieri o emozioni potrebbero influenzare direttamente le molecole dell’acqua.

Inoltre, la maggior parte delle ricerche scientifiche sulla struttura dell’acqua indica che le molecole d’acqua si organizzano in modo molto rapido e dinamico, e non è plausibile che possano mantenere una memoria duratura delle influenze esterne.

In conclusione, le teorie di Masaru Emoto sulla memoria dell’acqua e la sua relazione con i pensieri, le emozioni e le vibrazioni non sono state accettate dalla comunità scientifica. Mancano prove scientifiche rigorose che supportino le sue affermazioni, tuttavia rimangono comunque i suoi studi ed i suoi esperimenti e gli effetti evidenziati sull’acqua, in sospeso tra la verità scientifica e il suo opposto.

Se ci sono forti dubbi sulla capacità dell’acqua di memorizzare le informazioni con cui viene a contatto, è tuttavia innegabile che applicando all’acqua processi fisici specifici o frequenze questa possa mutare la conformazione strutturale delle molecole e in tal senso il test della cristalizzazione applicato all’acqua depurata e rivitalizzata da Revital risulta essere molto interessante ai fini di determinarne la qualità.

Alla fine di ogni ragionamento contano le evidenze scientifiche, il resto sono teorie che seppur romanticamente affascinanti, rimangono purtroppo solo teorie.