La teoria della memoria dell’acqua è una teoria controversa che suggerisce che l’acqua ha la capacità di “ricordare” le sostanze che sono state disciolte in essa e di trasmettere queste informazioni ad altre sostanze con cui viene a contatto.
Secondo questa teoria, le proprietà terapeutiche di alcune sostanze o rimedi omeopatici sarebbero dovute alla presenza di “tracce” di queste sostanze nell’acqua, anche se queste tracce sono così piccole da non essere misurabili con i metodi attuali.
Tuttavia, questa teoria non ha alcuna base scientifica solida e non è supportata da prove sperimentali riproducibili e verificabili.
La maggior parte degli scienziati ritiene che le proprietà terapeutiche di questi rimedi omeopatici siano dovute a un effetto placebo, piuttosto che a qualunque proprietà dell’acqua stessa.
In sintesi, la teoria della memoria dell’acqua è considerata perlopiù pseudoscientifica , per questo non viene accettata dalla comunità scientifica o almeno non da tutti.
Chi sostiene che l’acqua abbia memoria?
Masaru Emoto è stato un ricercatore giapponese che ha studiato la struttura cristallina dell’acqua e ha suggerito come l’acqua abbia la capacità di “memorizzare” informazioni e di influenzare la sua struttura in base alle informazioni che riceve.
Emoto ha condotto una serie di esperimenti in cui ha esposto l’acqua a diverse parole, suoni e immagini, e ha poi analizzato la struttura cristallina dell’acqua con la fotografia al microscopio.
Emoto ha sostenuto che l’acqua esposta a parole e immagini positive ha formato cristalli ben definiti e belli, mentre l’acqua esposta a parole e immagini negative ha formato cristalli distorti e poco definiti. Ha anche sostenuto che le preghiere e le intenzioni positive possono influenzare la struttura dell’acqua e migliorare la sua qualità.
Tuttavia, gli esperimenti di Emoto sono stati criticati dalla comunità scientifica per la mancanza di controllo sperimentale adeguato e la mancanza di riproducibilità dei risultati.
Inoltre, la fotografia al microscopio non è un metodo affidabile per valutare la struttura cristallina dell’acqua, e non esiste alcuna prova che l’acqua abbia la capacità di “memorizzare” informazioni o di essere influenzata da preghiere o intenzioni.
In sintesi, gli studi di Emoto sulla memoria dell’acqua sono stati considerati controversi e non hanno trovato conferma nella comunità scientifica.
Come sempre accade le teorie per certi versi rivoluzionarie e fuori dagli schemi provocano malumori e obiezioni, la teoria della memoria dell’acqua rimane per questo una teoria cui credere o non credere, di certo ci sono i test fatti da Emoto e i risultati evidenziati.